venerdì 22 agosto 2014

un muro per unire (muro fatto in casa)

Indovina indovinello, cosa è questo e cosa è quello? 
Sì, bravi, questa è pasta fatta a mano in locanda e quell'altro...mmhh...
Ve lo dico io: paglia e fango.
Dovete infatti sapere che sognamo da sempre l'autocostruzione di un muretto in terra cruda in veranda come divisorio con il terreno del vicino, ultimamente ci è venuto però il dubbio che forse "autocostruzione" non significhi "che si autocostruisce da solo" e abbiamo deciso di rimboccarci le maniche per costruircelo noi (è stato poi necessario rimboccarci anche le maniche dei pantaloni...)
Naturalmente nessuno di noi ha mai fatto un muro in terra cruda, e questo è un grande vantaggio perchè significa che nessuno è stato appesantito della responsabilità di guidare i lavori e nessuno si è sentito in diritto di delegare l'improvvisazione agli altri, ma tutti ci siamo siamo assunti la nostra fetta di rischio, sotto lo stendardo democratico del SACROSANTO DIRITTO DI FARE (E DIRE) CAZZATE. Parafrasando Raffaella Carrà: "tante volte l'ignoranza è la strada per la virtù" e chi sa di non sapere è senza dubbio il più saggio tra gli umani. 

Dunque, prima di tutto bisogna prendere l'argilla dal terreno in cui Elisa e Riccardo si stanno autocostruendo la casa (anche lì sembra che da sola la casa faccia molto poco), sminuzzarla tutta a bastonate e setaccio - scoprendo poi che invece quel procedimento era necessario solo per l'intonaco ma l'effetto muiscale di colpi, movimenti rotatori del setaccio e gemiti di sforzo era così gradevole che alla fine valeva la pena lo sbattimento - Anche il frullatore per creare la barbottina con argilla fine e acqua è piuttosto spassoso. Un po' come impastare le torte solo che torte finiscono dopo pochi minuti, invece un muretto a secco potrebbe durare un po' di più.... forse. Fosse per me farei solo monumenti a imperitura memoria e lascerei ad altri l'effimera soddisfazione dei fornelli, per questo ho scelto di nascere in un epoca e in luogo in cui le donne possono usare il trapano e la sega elettrica e cedere il mestolo.
imperituro monumento all'igiene
Poi la paglia va intinta nell'acqua argillosa e sbattuta con forza per strizzarla prima di stenderla al sole ben pettinata come i capelli delle barbie.
Con questa copertura (di fango) ci si può concedere di lasciare esprimere gli aspetti del femminile e dell'umanità in generale che una signora dovrebbe fare di tutto per tenere nascosti prima di tutto a se stessa.
E i nostri sei bambini condivisi dove li ficchiamo? Avevamo promesso loro che saremmo andati al parco della preistoria a rivalta d'adda (2 ore di auto) o forse al parco avventura di salice terme (30 minuti di auto), o forse in piscina a varzi (5 minuti di auto), o forse a giocare a castellone nel campo condiviso (5 minuti a piedi).
Intanto però, mentre i grandi si confrontano sul lavoro collettivo - in armonia con la natura, le antiche pratiche, la decrescita, l'integrazione di corpo mente e anima e la comuncazione spontanea e consapevole delle proprie emozioni - i figli si impossessano dello smartphone (o i-phone, o ipod, o i-pad, o i-scream, non so bene cosa fosse quella cosa).
Del resto il giorno prima avevamo organizzato estemporanei corsi di shiatsu per bambini, creazione di candele reciclando lumini, pittura su assi marce di legno piene di schegge con pezzi di stoffa al posto dei pennelli e turni di cucina e lavaggio piatti coi minorenni, da gestire in parallelo alla preparzione del materiale per il muro e alla normale gestione della mensa comunitaria e delle pulizie straordinarie della locanda. E insomma alla fine quel giorno era pur sempre Giovedì e Giovedì è il giorno sacro di Sagliano, nel quale tutto è sacro e tutto ciò che si fa diventa sacro, ma sopratutto in cui io sento molto forte il sacrosanto diritto di fare ciò che voglio. E ciò che io volevo quel mio terzo e ultimo giorno di ferie che avevo scelto senza indugio di passare in Locanda, era proprio fare il muro e NON andare a rompermi le balle in piscina.
Così abbiamo iniziato a disfare la rotoballa di fieno e a pucciarci tutti nel fango e come per magia i bambini si sono (quasi) autogestiti per tutta la giornata (grazie Kai a Carlotta per il vostro silenzioso lavoro).
Così con 15 euro di fieno siamo riusciti a produrre qualche spanna di muro- grazie a 5 ore di lavoro in 6 adulti - e a fare stare buoni 6 bambini.
Resta ancora da capire perchè mai a un certo giro di persone che frequento piaccia così tanto questa idea di costruirsi i muri di fango. Per risparmiare soldi? Ma si potrebbero trovare dei mattoni vecchi in regalo... Perchè è traspirante, fresco d'estate e caldo d'inverno? ok, ma se lo fai in veranda non sarà il divisorio col vicino a influire sulla termoregolazione... forse qualcuno di nascosto si prepara ad essere autosufficiente quando finalmente arriverà la crisi sul serio. O forse la verità è che ci piace fare cose insieme, sognarle, progettarle, realizzarle e festeggiarle, sporcandoci le mani. E i piedi. E le gambe e le braccia. 


vedi la seconda fase della costruzione



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