martedì 25 settembre 2012

Liberi dai giuramenti

Oggi è Yom Kippur, che viene dopo i dieci giorni di capodanno ebraico in cui ogni ebreo tira un po' le somme dell'anno passato, perdonando e chiedendo perdono, avvicinandosi al divino e ritornando all'origine, a quella purezza che avevamo appena scesi sulla terra, perchè questi sono i giorni in cui si festeggia l'anniversario della creazione di Adamo ed Eva. E in questi giorni verrà stabilito se entreremo nel Libro della Vita o nel Libro della Morte. So che qualcuno storcerà il naso, parole come pentimento, preghiera e carità suscitano in molte delle persone che conosco orticarie e conati, per non parlare dell'idea del libro dei buoni e dei cattivi, come nelle peggiori scuole retrograde.
Se vi viene da vomitare interrompete subito la lettura, per carità!
Ogni anno mi avvicino a questa festa e ogni anno noto aspetti nuovi. L'anno scorso mi aveva colpito l'idea del tachlich, il gesto di svuotarsi le tasche in un corso d'acqua, l'altr'anno mi ero concentrata il tema della creazione. Quest'anno ho scoperto la preghiera del kol Nidrei, che si recita proprio questa sera, quando inizia il giorno del digiuno di Yom Kippur.

Detto in parole povere, si tratta di annullare voti, giuramenti e promesse che verranno fatte durante l'anno che arriva.
Ma come? Non dovevo riconoscere i miei errori, pentirmi e impegnarmi solennemente a non commetterli in futuro?
Ero lì che cercavo una formula magica, delle linee guida valide sempre e in ogni luogo, un giuramento che potessi pronunciare e che potesse guidarmi e darmi forza durante l'anno, a cui affidarmi, da richiamare alla mente nei momementi di difficoltà e questi mi dicono che invece devo annullarli tutti in anticipo?
Cioè forse state cercando di dirmi che devo fare affidamento sulla la mia naturale adesione al divino, senza ricorrere a metodi artificili di riforzamento etico? Che posseggo la forza di andare per il mondo senza essere legata a giuramenti e voti che mi proteggano dal pericolo di compiere il male se solo decido di attenermi strenuamente ad essi? 
L'idea che la mia anima possa essere sciolta da questi argini dettati dalla mia volontà mi dà un certo senso di smarrimento, sarò all'altezza di tenere la mia anima così libera?
E quindi in ogni situazione non potrò comodamente rifarmi agli impegni presi in un momento della mia vita, ma dovrò ogni volta attingere alla mia parte più profonda, alla mia saggezza divina, che va oltre a ciò che stabilisce la volontà, che va oltre a ciò che capisce l'intelletto, che è fusa e coincide con l'Armonia Universale, sintonizzandosi con la quale si può sempre sapere come è giusto agire?
Santi Numi! ora capisco che cosa significa essere scritti nel Libro della Vita o della Morte. Nel libro della morte si troveranno quelli che si autoassolveranno prima ancora di aver riconosciuto i propri errori, che stabiliranno una volta per tutte cosa è giusto e cosa no, ripetendo come zombie schemi rigidi, senza interrogarsi, senza timore di sbagliare, senza dubbi.



Traduzione del testo Kol Nidrei:

Tutti i voti, o impegni o consacrazioni o scomuniche o giuramenti o obbligazioni e qualsiasi termine sinonimo che potessimo aver pronunziato o giurato o consacrato o proibito per noi, • dal precedente giorno del digiuno di Espiazione fino a questo giorno del digiuno di Espiazione e...• ♦ da questo giorno del digiuno di Espiazione fino al giorno del digiuno di Espiazione che verrà per nostro beneficio. ♦ noi vi ritrattiamo con la presente dichiarazione dinanzi al nostro Padre celeste, se pronunziammo voto si consideri come non emesso, altrettanto dicasi per qualsiasi impegno, consacrazione scomunica giuramento obbligazione; sia annullato totalmente il voto, l'impegno, la consacrazione, la scomunica, il giuramento, l'obbligazione. Annullati i voti gl'impegni, le consacrazioni, le scomuniche i giuramenti, le obbligazioni, invochiamo remissione, perdono espiazione per tutti i nostri peccati. Conforme a quanto è scritto: sarà perdonato a tutta la congregazione dei figli d'Israele, e al forestiero che dimora in mezzo a loro perché tutto il popolo commise la cosa per errore.

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