lunedì 14 aprile 2014

Il bimbo la bimba e il Drago

Giovedì sacro a Sagliano

La domanda è il viaggio. Il viaggio è la domanda

La mia domanda è:
che cosa sta succedendo a Sagliano in questi giorni?
Dopo un'onda positiva in cui tutto fluiva con leggerezza,
ora sta arrivando un'onda di fatica, incomprensioni e tensioni.
Abbiamo celebrato la bellezza quando tutto andava bene
e ora vorrei celebrare anche questa fase,
cercando di leggerla come la curva bassa di un moto ondoso.
Io sono l'ultimo arrivato, tu sei stata la prima con Ale,
per questo vorrei viaggiare insieme a te per trovare la risposta a questa domanda.”
....Potremmo raccontare una storia,
anzi, una fiaba,
con l'obbligo del lieto fine, con i personaggi o neri o bianchi,
con poche introspezioni e tante azioni, la magia è ammessa.
Tu ti sdrai, chiudi gli occhi e racconti,
se serve posso aiutarti con delle domande, di quelle che farebbero i bambini.
Poi continuerò per un tratto io, mentre tu osservi ciò che racconto e mi domandi.
E quando l'intreccio s'incaglierà,
schiena contro schiena,
proveremo insieme a procedere verso un lieto fine.

Il bambino e la bambina: il gioco e il lavoro.

“....C'è un paese contadino, con la montagna boscosa alle spalle e i campi davanti e accanto una valle profonda dove scorre un torrente selvaggio. ...E' Sagliano. ….”
“Questa storia è ambientata tanto tanto tempo fa...”
“Ci sono due bambini, un bambino e una bambina, giocano insieme... in un cortile, sono più o meno al centro del paese. Sono felici.
Ma arriva il papà del bambino e lo porta via... deve aiutarlo con il lavoro nei campi.
Il bambino è triste. Anche la bambina è triste.
...Arriva un cane che consola la bambina.
Vanno insieme nei campi dove il bambino lavora con gli altri uomini, rimangono un po' a guardarli. Il bambino sorride alla bambina, ma non può smettere di lavorare.
La bambina e il cane allora se ne vanno a fare un giro, giocano, si inseguono sui prati, nel bosco.
Il bambino sente le loro voci, le risate, ed è triste. Chiede al papà il permesso di andare anche lui a giocare con loro.
Quella volta il papà sorride 'A mezzogiorno ci fermeremo e puoi andare con loro, poi però torna qui che dobbiamo finire di mietere il grano.'
Il bambino corre, sente il cane abbaiare e la bambina ridere in alto, sulla montagna dove batte il sole, per raggiungerli però bisogna entrare nel bosco e attraversare la valle stretta e buia del torrente. Il terreno è ripido ed è difficile procedere....”
“Proprio in quel punto, vicino al torrente, nessuno lo sa, ma c'è una grotta dove quando la luna è nera si può incontrare una vecchina...”
“Il bambino si arrampica su una parete di roccia friabile, ma una radice a cui si era aggrappato si stacca e lui rischia di cadere. La vecchina esce dalla grotta, e lui si spaventa così tanto che si mette a correre per scappare, ma perde l'equilibrio e cade all'indietro.”
“....batte la testa e perde i sensi. La vecchina lo porta nella sua grotta... quando il bambino riapre gli occhi vede la strega che rimesta nel suo calderone e grida di spavento. Ma poi capisce che la vecchia non vuole fargli del male. Mentre gli medica la ferita sulla testa gli racconta tante storie su Sagliano, sulla chiesetta di San Giorgio e quella di San Fermo.
Ormai è diventato buio, il bambino non è riuscito a raggiungere la sua amica però è felice lo stesso, saluta la vecchia e torna a casa.
Ma il papà del bambino è molto arrabbiato: 'Ti avevo dato il permesso di fare una pausa di qualche ora e sei sparito. Non posso fidarmi di te, è l'ultima volta che giochi con quella bambina!'
I due bambini da quel giorno riuscivano a vedersi di sfuggita solo la domenica quando andavano a messa. La bambina ogni volta gli diceva a bassa voce: 'Perchè non scappi con me e andiamo insieme a giocare nel bosco?' Il bambino all'inizio si rattristava perchè sapeva che non poteva farlo, poi a un certo punto si arrabbiò 'Smettila di dire cose stupide!Io devo aiutare mio papà nei campi, non sono più un bambino, devo aiutare la mia famiglia col mio lavoro.'
La bambina ci restò male e si arrabbiò anche.

Il Drago e lo Spazio Libero
La bambina decise allora di scappare lei sola nel bosco, con il suo amico cane, e quella sera si incamminò verso il torrente.
Ma la bambina non sapeva che la causa di tutte queste incomprensioni e rabbie era il drago che stava in un buco del terreno proprio nella gola del torrente; il suo corpo era completamente bloccato dalle pietre, solo il muso sporgeva. Non poteva muoversi, ma se il vento portava il suo alito verso il paese, la gente diventava irritabile, aggressiva, svogliata e sospettosa. Quella sera il vento soffiava forte contro la bambina e lei si sentiva sempre più triste e scoraggiata, sempre più stanca, procedere era sempre più faticoso, aveva le gambe pesanti e stanche, la schiena le si incurvava, si guardò le mani: la pelle era rugosa e macchiata come quella di una vecchia, non aveva più né la forza né la voglia di continuare e si lasciò cadere al suolo.”
“Perchè il drago faceva così?”
“Quel drago era stato creato all'inizio dell'universo. Quando esisteva solo il regno di luce e tutto era eterno e ruotava perfetto intorno a un centro. Allora uno degli esseri luminosi che volteggiavano intorno al centro desiderò diventare egli stesso fulcro di attenzioni, amore e potere, così convinse alcuni esseri luminosi ad adorarlo. Gli venne concesso uno Spazio Libero, fuori dal regno di luce dove poter soddisfare il proprio desiderio, ma questo luogo lontano dalla luce era freddo e buio. E gli esseri luminosi si rattrappirono e divennero scuri e pesanti. Volevano tornare nel regno di luce e crearono un drago alato per raggiungerlo e conquistarlo. Uscirono sconfitti dalla lotta e vennero precipitati oltre lo Spazio Libero, nel regno delle tenebre. Nello Spazio Libero venne costruita la creazione amalgamando luce e tenebre, gli esseri che furono posti come lievito sulla Terra erano liberi perchè niente li obbligava alla luce o li legava alle tenebre, o meglio, tutta la loro essenza era intrecciata di materia e spirito e non potevano separarle senza morirne.
Per questo il vecchio drago non è morto, ma ha continuato a cercare di estendere il suo potere sugli esseri umani finchè non fu affrontato e nuovamente sconfitto proprio da quel San Giorgio, la cui chiesa sorge accanto a Sagliano, affacciata sulla frana che il drago ha provocato precipitando nell'oscura faglia percorsa dal torrente Crenna, dove ora giace semisepolto. E' immobilizzato, ma respira ancora. E quando l'aria esce dai suoi polmoni e investe alberi case e persone, porta rancore e frustrazione, mentre quando inspira, fatica e rabbia spariscono nei suoi polmoni, il cielo è terso e i cuori alti.
Solo San Fermo, la cui Chiesa sorge nel punto opposto alla grotta del drago, ad oriente, ai piedi di una dolce collina che avvista tra le prime il sole rosato che sorge e che si lascia inondare dagli ultimi raggi la sera, solo lui, fermo e sereno dopo una vita di inquietudini e peripezie, riesce a mantenere l'equilibrio nonostante il respiro del drago.
Sagliano guarda in faccia San Fermo e si scambia sguardi rassicuranti con la chiesetta di San Giorgio, ma non può vedere l'ombra scura del drago perchè la grotta è nascosta dal bosco, dalle pareti rocciose e si trova quasi alle sue spalle.
Sagliano, come ogni altro luogo sulla terra, è uno Spazio Libero tra luce e tenebra.

La ricerca
La bambina era scomparsa da qualche giorno, tutti al paese erano preoccupati. Il bambino decise di disobbedire al divieto del padre e si incamminò nel bosco in cerca della sua amica.
Passò dalla grotta della vecchia, ma la trovò vuota, entrò cercando indizi utili ma non trovò niente eccetto una vecchia incisione che raffigurava un drago semisepolto dalle pietre, con le fauci spalancate. Sentì un brivido attraversargli il corpo e uscì in fretta per proseguire la ricerca.
S'inoltrò nella gola stretta e selvaggia, sui sentieri calcati solo dai cinghiali e d'un tratto s'imbattè nel corpo accasciato della vecchia. Spaventato si avvicinò a lei, respirava ancora. La prese tra le braccia - era leggera come un legno secco - e la portò alla grotta. Quando la vecchia riprese i sensi e sembrò recuperare un po'di forze, il bambino le disse che doveva andare a cercare la sua amica prima che facesse buio, ma che sarebbe tornato appena possibile.
Mentre procedeva nel bosco, un lupo gli si parò davanti, il bambino estrasse il coltello pronto a difendersi, il lupo non si avvicinava ma non retrocedeva. Non aveva un atteggiamento aggressivo, tuttavia non era il caso di abbassare la guardia. Lentamente il ragazzo riprese il cammino, il lupo gli camminava a breve distanza con le orecchie dritte, a tratti sembrava volergli sbarrare il passo, a tratti lo incalzava da dietro, talvolta pareva lo seguisse.


...continua?...

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