Una
giornata tra donne, mai viste la mattina e intime amiche la sera.
Kamasutra
per donne, coltivare il piacere di vivere, in quanto donne e in
quanto creature.
Respirare
a fondo, massaggiarsi il corpo, mescolare spezie e ingredienti
appetitosi per la cura del viso.
L'idea e la guida è di Marta,
ventiseianni più cinque mesi nascosti nella sua pancia, gli
occhi splendenti da madre in attesa, dolce. In cerchio a occhi chiusi,
Aura invita il gruppo ad avicinarsi alla creta che ho posto davanti a
ciascuna. Mentre le mani in grembo coccolano una sfera umida e
fresca, pesante e morbida, racconto la storia della luna che cresce,
della bimba che diventa fanciulla, della vergine che diventa madre
con la luna piena, della donna saggia e potente quando cala la luna e
della madre oscura, più di là che di qua, che parla coi morti e
accompagna chi muore, levatrice all'insù nella luna nera.
A
piccoli gruppi ogni donna chiede alle altre qualcosa di cui ha
bisogno, un consiglio, un massaggio, un aiuto a superare o
affrontare un dolore o una paura.
Tutte
hanno fatto il loro turno e solo io, per motivi matematici, non ho avuto
i miei 10 minuti.
Allora
chiedo a tutte le donne il mio regalo.
“Questo
è stato un mese davvero intenso. Ho vissuto la gioia
dell'infanzia, il chiaroscuro delle emozioni travolgenti
dell'adolescenza, la responsabilità e la completezza dell'età
adulta, il potere e la lucidità della vecchiaia, quando le energie
sessuali non sono più rivolte alla procreazione ma al
mondo spirituale. Oggi sento che la morte si avvicina,
che il mese ha compiuto il suo ciclo, e avendo vissuto con pienezza e
consapevolezza non ho rimpianti o rimorsi, mi allontano dal mondo
materiale con serenità. Anzi, aspetto con desiderio la morte. E
questo è quello che vorrei chiedervi, senza sapere davvero che cosa
vi sto chiedendo né che cosa potreste offrirmi: vorrei che voi
festeggiaste con me la mia morte. Non che mi consoliate parlandomi
della rinascita, per quella c'è tempo. Vorrei celebrare con voi la
morte. Io mi sdario qui. Trovate voi la forma.”
Nel
silenzio, il mio corpo immobile è stato ricoperto da un telo rosso,
anche il volto.
Dal
mio galleggiamento verso l'aldilà intuivo solo le figure che
tacevano e si muovevano intorno a me. Un telo è stato scosso, come a
sprimacciare la polvere, sopra il mio corpo, senza toccarlo. Ho
sentito tanto silenzio. Una mano poggiata sul cuore. Silenzio. Un bacio sulla
fronte. Voci dolci mi sussurrano all'orecchio “grazie”. Ogni
gesto è preceduto e seguito dal silenzio, un silenzio caldo,
accogliente, teso d'amore come un'amaca intorno al mio corpo steso.
Una testa riccuta si appoggia sul mio ventre. Qualcuna mi prende una
mano, l'altra, il piede. Una voce inizia a cantare e le altre
lentamente si uniscono:
Siamo
figlie delle stelle
siamo figlie della terra
siamo figlie dell'universo
o
padre o madre
io sono come sono
io sono come sono
io sono come sono
io sono come sono
Con infinito amore, le mani lasciano le mie mani, si allontanano dai miei piedi, il cerchio si ricompone intorno a me, a rispettosa e presente distanza. il canto si spegne.
Regna il silenzio avvolgente nell'oscurità.
Grazie
Credevo che la morte fosse una cosa privata
invece è un momento sociale, come ogni azione su questa terra
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